OSAS, sindrome delle apnee ostruttive del sonno

russamento siracusa

Sindrome delle apnee ostruttive del sonno: Informazioni generali

Il russamento e le apnee notturne sono dei problemi molto comuni (ne soffre infatti il 50% degli uomini ed il 25% delle donne) e possono nascondere delle serie patologie. Nonostante la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) sia una patologia notevolmente diffusa, nelle maggior parte dei casi non viene diagnosticata e trattata in modo adeguato: i diagnosticati sono solo il 20%, mentre il rimanente 80% non ne è consapevole. Si tratta di una patologia cronica, di recente identificazione fisiopatologica e clinica, che durante il sonno comporta ripetute interruzioni della respirazione. Le apnee causano frequentemente il risveglio, che dura in genere pochi secondi e di cui spesso al mattino il soggetto non ricorda nulla. Queste ripetute interruzioni dell’attività respiratoria posso presentarsi anche centinaia di volte in una sola sola notte impedendo un adeguato riposo ed una corretta ossigenazione, e le conseguenze sulla salute possono diventare preoccupanti: ipertensione, infarto, ictus, obesità e diabete, anomalie del battito cardiaco, incidenti stradali, incidenti sul lavoro. Essendo una condizione patologica auto-aggravante ad evoluzione progressiva, l’OSAS richiede un tempestivo inquadramento da parte dello specialista.

LE CAUSE

I fattori che provocano il restringimento delle vie respiratorie superiori ed ostacolano il passaggio dell’aria sono: l’ostruzione parziale o completa delle vie aeree superiori (naso, bocca o gola), l’aumento del peso corporeo, il consumo eccessivo di alcol, il fumo, l’uso di farmaci e rilassanti che inducono il sonno.

I SINTOMI

Il primo sintomo dell’OSAS è la roncopatia cronica o russamento cronico patologico, spesso riferito dal partner. È un quadro sintomatologico caratterizzato da un russare discontinuo e rumoroso, che diventa sempre più forte fino a quando il soggetto non smette di respirare per alcuni secondi (apnea). Altri sintomi sono un’eccessiva sonnolenza diurna, colpi di sonno diurni, risvegli con sensazione di soffocamento, eccessiva sudorazione, stanchezza, cefalee, riduzione della concentrazione e dell’attenzione, riduzione della destrezza manuale.

LA DIAGNOSI

La diagnosi di una Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno si basa inizialmente sui sintomi riferiti dal paziente e da chi gli dorme accanto. Quando il medico sospetterà che il soggetto soffra di OSAS, lo sottoporrà ad esami di approfondimento come la misura del peso e della circonferenza del collo, e prescriverà una Polisonnografia, il monitoraggio cardio-respiratorio dei parametri vitali durante il sonno: flusso aereo, frequenza cardiaca, espansione toracica e addominale, saturazione di ossigeno nel sangue. La Polisonnografia rivelerà il grado della patologia, se lieve, moderato o importante. Altri esami che possono essere prescritti sono un elettroencefalogramma per esaminare l’attività elettrica del cervello, o un’elettromiografia degli arti per esaminare l’attività muscolare.

I TRATTAMENTI

I primi presidi consigliati a coloro che soffrono di OSAS sono: ridurre il peso corporeo, evitare l’assunzione di alcol, evitare il fumo e l’uso di sedativi prima di andare a letto.

Eventuali trattamenti farmacologici potranno contrastare i sintomi, ma non correggeranno le cause della patologia.

Altre terapie mediche prevedono:

 

  • apparecchi ortodontici per portare la mandibola in avanti
  • CP AP (Continuous positive air way pressure), una maschera che spinge aria all’interno della bocca e consente di tenere aperte le vie aeree.

In caso di pazienti con specifici problemi anatomici, l’intervento chirurgico sarà la migliore terapia risolutiva. L’impiego della terapia chirurgica può consistere nella correzione del setto nasale deviato.

In presenza invece di ostruzione orofaringea, i nuovi approcci più conservativi della chirurgia maxillo facciale offrono migliori garanzie di successo e minori complicanze. Nuove tecniche chirurgiche più funzionali, meno aggressive e più efficaci come l’Uvulopalato Plastica Laser Assistita (LAUP, Laser Assisted Uvulopalato Plasty) consentono di ampliare stabilmente il diametro orofaringeo e di inibire la vibrazione del palato (russamento) e il collasso delle pareti laterali (apnea ostruttiva). Consiste del rimodellare l’area dell’ugula e la parte molle del palato con il laser, un trattamento mini-invasivo di breve durata. Una tecnica che fornisce ottimi risultati funzionali anche in pazienti affetti da OSAS severa, in assenza di effetti collaterali sia per la deglutizione che per il confort faringeo. In anestesia locale viene insensibilizzata l’area del palato, e il raggio laser, mediante evaporazione, consente di ampliare e rimodellare la parte molle e indebolita l’ugula. Il trattamento viene eseguito in day hospital ed è risolutivo. Alla fine dell’intervento il paziente potrà fare ritorno a casa.

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